Opera dello scultore: Vito Cimarosti


Il grande innovatore della pittura italiana del quattrocento Tommaso di ser Giovanni detto Masaccio rivoluzionò la pittura fiorentina superando ogni residuo gotico per una visione saldamente ancorata alla realtà plastica e monumentale intrisa di vigorosa essenzialità. Il ritratto del verso e’ ispirato all’autoritratto che Masaccio ci ha lasciato nella cappella Brancacci nell’affresco del pagamento del tributo.Lo scultore ne ricava un modellato dai tratti sicuri ed intensi per l’interpretazione psicologia. Da notare il taglio medaglistico originale tendente a far emergere dal piano il ritratto. Il retro prende spunto da un altro capolavoro del Masaccio: La Trinità, Maria e S. Giovanni in S. Maria Novella in Firenze. La solenne simmetrica impostazione delle figure a disposizione ascendente triangolare e la complessa e perfetta prospettiva del magnifico fondale rinascimentale sono stati magistralmente sintetizzati dal Cimarosti fondendo il modellato con le line di fuga della costruzione prospettica.