Opera dello scultore: Vito Cimarosti


Tommaso di Cristoforo Fini detto Masolino è in costante rapporto di collaborazione professionale con il più giovane Masaccio. Affermatosi come uno dei migliori pittori a Firenze nella prima metà del 1400, aderisce alla corporazione dei pittori di cui Masaccio ne faceva già parte. Per far fronte alle pressanti richieste, dovette ricorrere ad aiuti ed è così che entra in scena la figura di Masaccio. La Cappella Brancacci è emblematico mirabile esempio di questa collaborazione che ne esalta le attitudini e le diversità di entrambi gli artisti. L’opera di Masolino, a dispetto della critica precedente, è stata rivalutata con il tempo per l’altissima qualità della sua pittura che media e diffonde le novità del Rinascimento fiorentino in Italia Settentrionale.