Opera dello scultore: Mauro Baldessari


Agostino, teologo e filosofo, Padre della Chiesa, Vescovo e Santo (354-430): l’anno che si commemora con questa medaglia
non è la sua nascita, né la morte, bensì l’anno della sua conversione. Si racconta che, ancora non convinto ad intraprendere
una vita cristiana, ebbe un giorno in un giardino una rivelazione, che non dimenticò mai più: udì la voce di un bambino
che ripeteva le parole “tolle, lege” cioè “prendi e leggi”. Agostino, incuriosito, prese il libro che si trovava di fianco a lui,
lo aprì e vi trovò le parole di S.Paolo (lettera ai romani 13,13): “… rivestitevi del Signore Gesù Cristo…”.
L’avvenimento segna l’inizio della sua conversione. Nell’immagine scolpita sulla medaglia sembra quasi che il volto di Agostino
compaia lentamente uscendo dalla materia, la luce ne confonde i contorni e lo fa sembrare come intento in un dialogo
con il ‘trascendente’: “Convertisti me ad te” è scritto sul retro. L’anno dopo la sua conversione Agostino sarà battezzato a Milano,
dal Vescovo Ambrogio: da qui partirà la sua avventura di cristiano e Santo che lo portò anche a scrivere, nelle “Confessioni”,
il senso profondo del suo Credo. (sulla medaglia: “Fecisti nos Domine ad Te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in Te”,
“Ci hai fatto per Te Signore, e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Te”).